ROMA – La scherma può proseguire la sua attività quotidiana, nel rispetto dei protocolli emanati dalla Federazione Italiana Scherma e delle norme sanitarie in vigore.
Il chiarimento, resosi necessario dopo l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di questa domenica 25 ottobre, arriva dal Presidente e dal Consiglio federale, sentito il gruppo di lavoro che da mesi sta lavorando per la redazione dei protocolli per l’attività addestrativa e per l’attività agonistica ed al loro adattamento ai sempre mutevoli scenari normativi.
La scherma, infatti, non rientra tra gli sport di contatto ed è pertanto esclusa dalla sospensione imposta all’articolo 1, punto G del Dpcm del 25 ottobre.
Inoltre, l’attività praticata quotidianamente nelle sale scherma di tutta Italia non rientra tra quelle ludico-amatoriali, quanto tra le “sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni” riconosciute di interesse nazionale nei settori professionistici e dilettantistici, dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni sportive, pertanto – secondo l’articolo 1, punto E del Dpcm del 25 ottobre “sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali”.
Il gruppo di lavoro federale, già riunitosi, aggiornerà nelle prossime ore l’attuale protocollo per l’attività addestrativa alla luce delle norme dettate dal DPCM emanato quest’oggi.
“E’ un momento delicato della vita del nostro Paese e va vissuto con prudenza, attenzione e senso civico – commenta il Presidente federale, Giorgio Scarso -. Il DPCM emanato questa domenica consente alla scherma di proseguire la sua attività, non solo perché, grazie all’interlocuzione istituzionale avviata, essa non è considerata sport di contatto come erroneamente prima risultava, ma anche perché l’attività che viene svolta nelle sale è destinata alla preparazione degli atleti a partecipare alle competizioni nazionali ed internazionali, previste tutt’oggi nei calendari della stagione agonistica. Ciò è valido per tutti gli atleti di ogni categoria anagrafica (dagli under10 ai Master), comprese quelle più giovani in quanto si tratta di attività finalizzata alla preparazione all’agonismo che viene svolta sotto il controllo di tecnici federali qualificati e nel rispetto dei protocolli. Ma – continua Scarso – il poter proseguire la nostra attività, porta con sè anche un carico di responsabilità: siamo chiamati infatti a continuare nella rigorosa applicazione di quanto previsto dai protocolli federali e soprattutto a rispettare le norme sanitarie che le autorità governative nazionali e locali emanano. Il gruppo di lavoro, che ringrazio per l’attività svolta e per la grande disponibiità che sta dimostrando, sta già aggiornando il protocollo per l’attività addestrativa, in base al mutato scenario normativo. In attesa di ciò, il mio invito al mondo della scherma – conclude il vertice federale – è quello di contraddistinguersi, ancora una volta, per una realtà capace di rispettare le regole e di rappresentare nel migliore dei modi il nostro Paese, anche attraverso piccoli gesti dettati dal senso di responsabilità civile”.